Sviluppo e struttura del capello

Donna che sta ispezionando i suoi capelli
Ispezionare i capelli con una lente d'ingrandimento - Foto: Shutterstock
D: Di cosa è fatto esattamente il capello e come si sviluppa?
 
R: Il modo migliore per rispondere a queste due domande è partire dalla seconda questione. Il capello, infatti, cresce dal follicolo, che si trova sotto l'epidermide. La parte del capello all'interno del follicolo (sotto la superficie della pelle) è chiamata radice, mentre la parte visibile del capello è detta fusto. Alla base della radice del capello si trova il bulbo, dove arrivano le sostanze nutritive e si formano le nuove cellule.
 
All'interno del follicolo troviamo anche la papilla dermica (una protuberanza conica alla base del follicolo dove passano i vasi sanguigni e, dunque, il nutrimento per il bulbo), la ghiandola sebacea (secernente sostanze grasse) che lubrifica e mantiene i capelli sani e brillanti e, infine, il muscolo erettore, un piccolo muscolo ancorato al follicolo. Il muscolo erettore risponde agli stimoli (paura, freddo) contraendosi e, dunque, rizzando il capello.
 
Grazie al nutrimento che proviene dalla papilla dermica, il bulbo è in grado di generare cellule nuove. Man mano che queste cellule si spostano verso l'alto esse attraversano un processo detto di “cheratinizzazione”, sviluppando una proteina fibrosa e perdendo il nucleo. Nel momento in cui le cellule perdono il nucleo, esse non sono più vive. Quando emerge dalla pelle, il capello è costituito soltanto da fibra fatta di proteine cheratinizzate.
 
Anatomia del capello
 
Struttura del capello
 
La proteina fibrosa che emerge dal follicolo del capello dando vita al fusto ha una struttura particolare. Essa forma un filo con tre livelli: una parte esterna, costituita da squame di cheratina, che avvolge il fusto e che è chiamata cuticola; uno strato intermedio di proteine cheratinizzate detto corteccia; infine, un canale centrale costituito di cellule rotonde, il midollo. Il midollo è quasi sempre presente nei capelli grossi, mentre nei capelli biondi naturali e in quelli molto fini spesso non è rintracciabile.
 
I nostri capelli sono dunque costituiti al 91 per cento da proteine e si sviluppano grazie a lunghe catene di aminoacidi. Queste catene si trovano nelle fibre della corteccia del capello. Gli aminoacidi di queste catene sono composti da carbonio, ossigeno, idrogeno, azoto e zolfo (così come le strutture di base della pelle e delle unghie) e sono tenuti insieme grazie a ponti peptidici. Le lunghe catene formate da questi ponti sono dette catene polipeptidiche.
 
Un capello al microscopio
Un capello al microscopio - Foto: Dreamstime
Le catene polipeptidiche sono a loro volta legate tra loro da ponti laterali. Ci sono tre tipi di ponti laterali: i legami salini, i legami idrogenati e quelli disolfurici. I ponti salini e quelli idrogenati sono i più numerosi, ma sono anche quelli più deboli e si spezzano facilmente in presenza di calore e umidità. L'efficacia dei bigodini e dei ferri per la messa in piega è dovuta proprio alla presenza di legami salini ed idrogenati.
 
I legami disolfurici, invece, sono presenti in numero minore, ma sono molto più resistenti. La permanente, come pure un qualsiasi trattamento lisciante a base chimica, agisce rompendo questi legami per dare la nuova piega al capello. Ciascun tipo di ponte laterale contribuisce a circa un terzo della forza del capello.
 
Capelli rotti al microscopio
Capelli rotti al microscopio - Foto: Getty Images Signature via Canva
Capelli rotti al microscopio
Capelli rotti al microscopio - Foto: Getty Images Signature via Canva
©Hairfinder.com